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Stufa ad accumulo a legna. Che cosa significa?


Le stufe a convezione naturale o forzata sono le più conosciute e solitamente usate. Cedono direttamente il calore all'interno della stanza in maniera prevalente sotto forma di aria molto calda. Visto il peso contenuto, una volta spente, si raffreddano velocemente e nel giro di poco tempo non cedono più calore.
La stufa ad accumulo, a differenza di questi modelli, per la tecnica costruttiva utilizzata e grazie al peso decisamente superiore, immagazzina l'energia prodotta dalla legna durante la combustione e la distribuisce più lentamente nel tempo. Anche in assenza di fiamma, grazie all'accumulo di energia aumentato dalla caratteristica dei materiali, ci sarà rilascio di calore.

Per questo, va ricordato che nella stufa ad accumulo solitamente è sufficiente eseguire una carica di legna ogni 12 ore e nelle mezze stagioni ogni 24 ore.


Calore trasmesso per irraggiamento. Perché è preferibile ?


A differenza della conduzione e della convezione, l'irraggiamento è una forma di trasmissione di calore che non necessita ne del contatto ne del movimento dell'aria calda, il passaggio del calore si compie attraverso l'emissione di onde elettromagnetiche. Questo scambio avviene anche nel vuoto e in ogni direzione ed è importante per ridurre i fastidiosi moti convettivi dell'aria, causati dalla differenza di temperatura nella stanza che provocano gli indesiderati movimenti della polvere nell'aria, Ecco perché questo sistema di trasmissione ad irraggiamento è il più salubre e naturale che si possa desiderare. La soluzione ideale per ottenere un locale con il giusto grado di comfort.


Riscaldare con la legna. Perché è più conveniente?


Il legno è una fonte di energia:
- Neutrale. La CO2 emessa dalla combustione è la stessa che è stata assorbita dalla pianta nella fase di crescita grazie al processo fotosintesi.
- Rinnovabile. Viene riprodotta continuamente ed in tempi brevi dagli alberi che crescono utilizzando l'energia solare, l'anidride carbonica (CO2), l'acqua e i sali minerali.
- Pulita. Se la combustione avviene correttamente restano solo sostanze naturali non tossiche per gli organismi viventi: acqua, anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx) e polveri.

- Economica. Non da ultimo, va ricordato che il costo di questa fonte energetica è ancora il più basso rispetto a tutti i combustibili fossili.


Stufe ad accumulo elettriche. Ma è vantaggioso il loro utilizzo?


L'elettricità è sempre stata una fonte energetica preziosa ma è anche risaputo che, grazie alle continue innovazioni per la sua produzione, i costi si stanno riducendo sensibilmente, limitando notevolmente l'inquinamento, merito anche delle fonti energetiche alternative.
Inoltre, va comunque detto che, se l'energia elettrica viene abbinata ad un sistema a irraggiamento e accumulo, si ha una diminuzione delle potenze richieste e dei conseguenti consumi; le onde di calore emesse con questo sistema non vengono sprecate per riscaldare spazi dell'ambiente non utilizzati, come per esempio il volume superiore della stanza.
*Vedere anche le risposte precedenti inerenti: irraggiamento e stufe ad accumulo. Anche se nelle risposte si parla di stufa a legna, il principio di funzionamento non cambia, varia solo la fonte energetica.

Per quanto riguarda i modelli che realizziamo, a differenza dei pannelli radianti o dei radiatori in pietra a parete, le nostre stufe stufe cedono il loro calore a 360°, dal pavimento fino a circa due metri di altezza, permettendo così di sfruttare appieno le caratteristiche di irraggiamento e goderlo piacevolmente su tutto il corpo.


Stufe ad accumulo elettriche. Conviene utilizzare la pietra o la ceramica?


Va premesso che le stufe ad accumulo vengono riconosciute anche come stufe a lento rilascio di calore oppure, più precisamente, ad irraggiamento a bassa temperatura, perché non superano gli 80° al rivestimento; distinzione necessaria per non confonderle con quelle ad irraggiamento ad alta temperatura. Per queste ultime, la differenza sostanziale è che dispongono di superfici irraggianti molto più contenute e pesi assai più limitati rispetto alle prime; di conseguenza, per compensare la carenza del peso e della superficie irraggiante, le temperature di esercizio saranno di gran lunga superiori.
Quindi, per le stufe elettriche ad accumulo di calore, come per le stufe a legna, sempre ad accumulo, è determinante disporre di un peso importante. Come ben risaputo, la ceramica ha un peso leggermente inferiore rispetto alla pietra e, quindI, va da se che converrebbe l'utilizzo della pietra: un peso maggiore corrisponde ad una "memoria" maggiore del materiale. Significa, appunto, che dalla pietra viene immagazzinato più calore che sarà poi ceduto per più tempo.
Per chi preferisce la ceramica perché non vuole perdere la possibilità di scegliere il colore e il decoro, abbiamo provveduto a realizzare un kit che comprende delle masse d'accumulo in pietra naturale, da inserire all'interno della stufa, che vanno ad aumentare il peso di ogni modulo di ben 25 kg. L'utilizzo di questo kit è possibile per i modelli 600 e 1200; invece, per i modelli 1800 è possibile inserirlo solo nei primi due elementi.
Grazie a questo sistema, specie per chi dispone di pannelli fotovoltaici, non si deve rinunciare al piacere di un rivestimento in ceramica, magari personalizzata. In questo modo, durante il funzionamento dei pannelli, sarà possibile prelevare ulteriore energia da utilizzare in assenza di sole.
Oltre a questa soluzione, per chi lo desidera, realizziamo moduli di rivestimento con uno speciale impasto, resistente alle alte temperature e adatto ad immagazzinare calore, che raddoppiano il peso di una stufa elettrica rivestita in pietra.


Come faccio a sapere quanti metri quadri riesco a riscaldare?


Per fornire una risposta esatta è indispensabile essere in possesso di alcuni dati perché sono tanti i fattori che intervengono nel calcolo del "fabbisogno energetico" della abitazione o delle singole stanze.
Per esempio, sarebbe fondamentale conoscere: la "temperatura esterna minima di progetto", determinata dalla "zona climatica", la posizione della casa, se il fabbricato è a contatto con altri edifici oppure appartato, l'esposizione delle varie pareti, il tipo di struttura e di coibentazione, il numero di infissi e, anche in questo caso, le caratteristiche che vanno elaborate per definire "l'isolamento termico" totale.
Per ottenere dei dati affidabili è conveniente appoggiarsi ad un professionista accreditato per farsi redigere una  relazione completa della "classificazione energetica" della abitazione, che per le costruzioni più recenti è ormai obbligatoria.
A chi è in possesso di questo dato, possiamo fornire una scheda tecnica, redatta nel rispetto dei criteri di Casa Clima, per una abitazione nella zona climatica F, per determinare i metri quadri riscaldabili reali con le nostre stufe.
Chi preferisce fare un calcolo approssimativo, può scegliere il metodo più consono proposto dalle varie fonti di informazioni che si trovano in merito.

 

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